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- Circa 200 partecipanti hanno partecipato all'incontro ad Acerra, sottolineando l'importanza del dialogo tra fede e politica.
- La Chiesa promuove una politica che valorizza le risorse territoriali invece di distruggerle.
- Il vescovo Di Donna definisce la democrazia come "malata", con l'astensionismo come sintomo principale.
Il Ruolo della Chiesa nella Politica: Un Impegno di Educazione e Giustizia
In un contesto storico e sociale in continua evoluzione, la Chiesa cattolica si trova a riflettere sul proprio ruolo all’interno della società civile. Durante un incontro significativo tenutosi presso l’auditorium ‘Monsignor Antonio Riboldi’ ad Acerra, il vescovo Antonio di Donna ha espresso l’importanza di non chiudersi nelle sagrestie, ma di partecipare attivamente alla vita politica attraverso l’educazione e la promozione di valori etici. “Non vogliamo costituire il partito unico dei cattolici,” ha dichiarato, “ma neanche intendiamo rinunciare al nostro compito di educare affinché venga data un’anima alla politica, che è la più alta forma di carità.”
All’incontro erano presenti circa 200 partecipanti, inclusi don Bruno Bignami, il quale dirige l’Ufficio nazionale per il problema sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana. Entrambi i relatori hanno sottolineato come il patrimonio sociale della Chiesa sia un tesoro prezioso, indispensabile per una predicazione del Vangelo che sia completa e autentica. “Evangelizzazione e dottrina sociale della Chiesa devono camminare insieme,” ha affermato monsignor Di Donna, evidenziando il legame indissolubile tra fede e storia.
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La Politica come Espressione di Tenerezza e Vocazione Territoriale
Don Bruno Bignami ha arricchito il dibattito citando Papa Francesco, sottolineando che “il criterio di una politica alta è la tenerezza attraverso la quale il politico si lascia trasformare dall’incontro con le sofferenze delle persone.” Questo approccio implica una politica che non assorba completamente l’individuo, trascurando la sua vita familiare e affettiva. Invece, la politica dovrebbe sviluppare la vocazione di un territorio, valorizzandone le risorse e le peculiarità, piuttosto che distruggerle o trascurarle fino al punto di farle morire.
La riflessione di don Bignami si concentra sulla necessità di una politica che non si limiti a contare i voti, ma che si interroghi su quanto bene sia stato fatto per la comunità. “La domanda che deve farsi il politico,” ha concluso, “non è ‘quanti voti ho preso’ ma ‘quanto bene ho fatto per la mia città e quanti frutti buoni ho generato’.”
La Democrazia e l’Astensionismo: Sintomi di una Crisi Sociale
Monsignor Di Donna ha affrontato il tema della democrazia, definendola “malata” e identificando l’astensionismo come il sintomo più grave di questa patologia. La Chiesa, pur non entrando direttamente in politica, si impegna a educare i fedeli a un impegno civico consapevole e attivo. Un cristianesimo che ignora l’impegno per la giustizia sociale non può essere considerato autentico, ha sottolineato il vescovo, ribadendo che fede e azione devono procedere di pari passo.
L’incontro ha messo in luce la necessità di una Chiesa che non si isoli, ma che si apra al dialogo e all’interazione con la società, contribuendo a formare cittadini responsabili e consapevoli del loro ruolo all’interno della comunità.

Conclusioni: La Chiesa e la Società Civile, un Dialogo Necessario
In un mondo in cui le sfide sociali e politiche si fanno sempre più complesse, il dialogo tra la Chiesa e la società civile diventa fondamentale. La Chiesa, con il suo ricco patrimonio di valori e insegnamenti, può offrire un contributo significativo alla costruzione di una società più giusta e solidale. La partecipazione attiva dei fedeli alla vita politica non deve essere vista come un’invasione di campo, ma come un’opportunità per promuovere il bene comune e la giustizia sociale.
La Campania è una regione ricca di storia e tradizioni, dove la cultura locale si intreccia con la spiritualità e la fede. Un esempio emblematico è la festa di San Gennaro, patrono di Napoli, che ogni anno attira migliaia di fedeli e turisti da tutto il mondo. Questo evento non è solo una celebrazione religiosa, ma anche un momento di aggregazione sociale e culturale, che rafforza il senso di appartenenza alla comunità.
Per chi desidera approfondire la conoscenza della cultura campana, è interessante esplorare le tradizioni artigianali locali, come la lavorazione della ceramica di Vietri sul Mare o la produzione del limoncello nella Costiera Amalfitana. Queste attività non solo rappresentano un patrimonio culturale prezioso, ma offrono anche un’opportunità per riflettere sul valore della sostenibilità e della conservazione delle tradizioni locali in un mondo sempre più globalizzato.





