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- La mostra include 35 opere di artisti celebri come Battistello Caracciolo e Massimo Stanzione.
- La collezione De Vito ha suscitato interesse internazionale anche in Francia nel 2023.
- L'esposizione a Bergamo sarà visitabile dal 23 aprile al 1 settembre 2024.
Attualmente il Museo Diocesano Donnaregina a Napoli ospita una mostra eccezionale focalizzata sui capolavori del Seicento napoletano, periodo straordinario per l’arte pittorica italiana caratterizzato dall’apertura verso talentuosi artisti emergenti. Curata meticolosamente da Pierluigi Leone de Castris insieme a Nadia Bastogi, l’esposizione costituisce un omaggio alla collezione appartenente a Giuseppe De Vito, figura eminente come collezionista e studioso della pittura napoletana risalente al Seicento. Questa preziosa raccolta si trova in questo momento presso Villa Olmo situata a Vaglia vicino Firenze ed ha recentemente goduto dell’apprezzamento internazionale anche presso i musei francofoni a Digione e Aix-en-Provence nel corso del 2023.
Attraversando questa mostra avvincente si può seguire un itinerario sia cronologico che tematico fornendo visioni sulle opere più importanti delle maggiori maestranze artistiche dell’epoca. Dalle origini dell’influenza caravaggesca sino alla transizione verso il barocco nelle fasi più avanzate seicentesche; ben trentacinque straordinarie opere adornano gli spazi espositivi: tele prestigiose firmate da Battistello Caracciolo, nonché da Paolo Finoglio o Massimo Stanzione, fino ad arrivare alle imponenti creazioni dello spagnolo Jusepe de Ribera, solo per citarne alcuni tra i moltissimi altri grandi nomi coinvolti. Questo corpus espositivo stabilisce delle connessioni ideali con le creazioni già incluse nelle gallerie permanenti dovute al periodo cinquecentesco-trecentesco della città creatrice d’arte, rendendo tale visita decisamente irripetibile per ogni fruitore curioso.

Il Legame tra Napoli e Bergamo
La mostra non si limita a Napoli. Un’altra esposizione, intitolata “Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul ‘600 nella Collezione De Vito e in città”, si terrà presso l’Accademia Carrara di Bergamo. Supervisionata da Elena Fumagalli insieme a Nadia Bastogi, la mostra indaga la connessione tra Bergamo e l’arte napoletana del Seicento. Essa esplora come Luca Giordano, insieme al suo pupillo Nicola Malinconico, abbia influenzato artisticamente con i loro affreschi la chiesa di Santa Maria Maggiore e il Duomo.
Questa mostra rivela lo straordinario intreccio culturale tra le due città, un dialogo che si manifesta attraverso le opere provenienti dalla Fondazione De Vito, unite a tele inedite della collezione di Accademia Carrara e opere in prestito da chiese cittadine e del territorio bergamasco. L’esposizione sarà visitabile dal 23 aprile al 1 settembre 2024.
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Collaborazioni Internazionali e Mostre Precedenti
La Fondazione De Vito ha già collaborato con prestigiose istituzioni internazionali per portare la bellezza della pittura napoletana del Seicento oltre i confini italiani. La mostra “Naples pour passion. Chefs-d’?uvre de la collection De Vito”, organizzata insieme alla Réunion des musées nationaux – Grand Palais, ha riscosso grande successo in Francia.
Queste collaborazioni internazionali sottolineano l’importanza e l’influenza della pittura napoletana del Seicento, un periodo che continua a suscitare interesse e ammirazione in tutto il mondo. La Fondazione De Vito, attraverso queste iniziative, promuove non solo la conoscenza delle opere, ma anche il dialogo culturale tra nazioni diverse.
Conclusioni e Riflessioni Finali
L’esposizione attualmente ospitata presso il Museo Diocesano Donnaregina offre uno spunto incomparabile per esaminare l’eredità artistica napoletana del Seicento. Le opere presentate invitano i partecipanti a tuffarsi in un periodo contraddistinto da creatività sfrenata ed evoluzione stilistica. Si potrà così apprezzare il genio degli artisti che hanno indubbiamente segnato le vicende dell’arte nel loro tempo.
Nella regione Campania, c’è una fusione sorprendente tra arte e tradizioni popolari; questo amalgama genera una trama intrisa di storia significativa. Famosa per preservare gelosamente il suo vasto patrimonio culturale, essa riesce a offrire momenti genuini ai turisti desiderosi d’immersione totale nella realtà locale.
Particolarmente suggestivo risulta essere l’universo del presepe napoletano: questa peculiarità espressiva trae origine dai luoghi stessi. L’artigianato associato alla rappresentazione della Natività va ben oltre; esso racconta piccole storie quotidiane miscelando tematiche sacre a quelle più comuni in una pluralità narrativa visivamente coesa. Tale consuetudine artisticamente rilevante dimostra come questi prodotti possano esaltare valori culturali condivisi all’interno delle comunità campane. Considerando tali tradizioni, emerge chiaramente quanto l’arte e i manifesti culturali si rivelino veicoli essenziali per afferrare ed esaltare le sfumature della nostra identità, nonché del nostro lascito storico. L’esposizione presso il Museo Diocesano Donnaregina rappresenta una significativa opportunità per inoltrarsi nell’affascinante mondo della pittura napoletana del Seicento, consentendo di lasciarsi coinvolgere da una bellezza ricca di stratificazioni significative; questo percorso non solo ci nutre culturalmente, ma stabilisce anche un profondo legame tra il nostro passato e il presente della Campania.





