E-Mail: redazione@bullet-network.com
- Scoperta una struttura di culto dell'epoca ellenistica, databile tra il IV e il I secolo a.C., vicino a un rivo sotterraneo.
- Individuate nuove estensioni di una palafitta protostorica, databile al II millennio a.C., unica in Europa per il suo contesto ipogeo.
- Collaborazione tra Istituto Centrale per l'Archeologia e Fondazione MIdA, con ricerche programmate fino al 2026.
Le Grotte di Pertosa-Auletta, immerse nei meravigliosi paesaggi del Geoparco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, nella provincia di Salerno, sono state protagoniste di una straordinaria campagna di indagini archeologiche nel 2025. Queste ricerche, iniziate nella parte finale del mese di gennaio e terminate il 12 febbraio, hanno rivelato una struttura di culto risalente all’epoca ellenistica (IV-I secolo a. C.), posizionata accanto a un rivo sotterraneo. All’interno dell’area sacra, gli studiosi hanno scoperto una moltitudine di reperti e, nei mesi futuri, si procederà con ricerche specialistiche e processi di documentazione per arricchire la comprensione di questo sito di straordinario pregio storico.
Il Contributo dell’Istituto Centrale per l’Archeologia
Un ruolo fondamentale nell’avanzamento delle ricerche è stato svolto dall’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA), che ha collaborato con la Fondazione MIdA, a cui sono affidati i diritti di ricerca, per tracciare direttive metodologiche sugli ambienti sotterranei. Grazie a questo partenariato, è stato avviato un’iniziativa sperimentale, sotto la supervisione dell’ICA, finalizzata a definire protocolli per le esplorazioni archeo-speleologiche. La ripresa degli studi è programmata all’inizio del 2026, allineandosi con il fermo biologico del sistema sotterraneo, durante il quale l’attività turistica viene temporaneamente interrotta dalla Fondazione MIdA.

- Scoperta incredibile per l'archeologia europea!... 🏺...
- Perché ancora poche informazioni sui ritrovamenti?... 🤨...
- Leggere la preistoria dalle profondità... 🌌...
La Palafitta Protostorica: Un Unicum Europeo
Parallelamente alla scoperta della struttura di culto, le ricerche hanno proseguito nell’esplorazione della palafitta protostorica all’interno della cavità, un fenomeno unico in Europa in un contesto ipogeo. Sono state scoperte nuove estensioni della struttura, che è stata analizzata tramite campionature di legno destinate a future indagini di laboratorio. Questo villaggio su palafitte, databile al II millennio a. C., offre un raro scorcio sulla vita quotidiana dell’età del Bronzo e rappresenta una testimonianza straordinaria su un passato lontano e poco esplorato.
L’Importanza del Convegno “Lungo le Acque Oscure”
Nell’ambito di TourismA 2025, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale ospitato a Firenze dal 21 al 23 febbraio, la Fondazione MIdA ha pianificato un convegno intitolato “Lungo le acque oscure. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta”. Questo evento, programmato per il pomeriggio di sabato 22 febbraio, offrirà una significativa opportunità per evidenziare il valore archeologico del sito di fronte a un vasto pubblico. Tra i relatori, spiccano figure come Irma Della Giovampaola, direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, e Maria Rosaria Carfagna, presidente della Fondazione MIdA, che sottolineeranno l’importanza delle scoperte e il loro impatto sulla nostra comprensione del passato.
Riflessioni sulla Cultura Campana
Le Grotte di Pertosa-Auletta non soltanto rappresentano un tesoro archeologico, ma simboleggiano anche la ricca cultura campana. Questa regione, famosa per le sue antiche tradizioni e il patrimonio storico, offre occasioni uniche per immergersi nelle meraviglie del passato. Un elemento chiave della cultura campana è la sua capacità di fondere storia e contemporaneità, generando un continuo dialogo tra passato e presente.
Un aspetto essenziale è il valore della conservazione e dell’enhancement del patrimonio culturale. Le scoperte fatte nelle Grotte di Pertosa-Auletta sottolineano quanto sia fondamentale proteggere e studiare i siti storici per comprendere a fondo le radici della nostra civiltà. Questo ci invita a pensare a come possiamo, nel nostro piccolo, contribuire alla salvaguardia di questi tesori, assicurando che le generazioni future possano continuare a trarre ispirazione dalla loro bellezza e importanza.





