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- L'attacco è avvenuto alle 6:30 del mattino nei pressi del bar Bellone.
- Pasquale D'Anna, noto nel narcotraffico, è stato colpito mortalmente da numerosi proiettili.
- Le tensioni tra i clan Carillo-Perfetto e Calone-Esposito-Marsicano sono in crescita.
Un’alba di violenza a Fuorigrotta
La città di Napoli è stata scossa da un tragico evento nelle prime ore del mattino del 2 marzo 2025. Un agguato di chiaro stampo camorristico ha avuto luogo nel quartiere di Fuorigrotta, precisamente in piazzale Tecchio, un’area nota per la sua vivace vita notturna e la vicinanza allo stadio Maradona. L’attacco ha visto come protagonisti due persone, Pasquale D’Anna, 34 anni, e Massimo Aragiusto, 41 anni, entrambi conosciuti dalle autorità di polizia. D’Anna, considerato un elemento di spicco nel narcotraffico del quartiere Pianura, è stato colpito mortalmente, mentre Aragiusto è rimasto gravemente ferito.
La dinamica dell’agguato
L’attacco è avvenuto intorno alle 6:30 del mattino, quando i due uomini si trovavano nei pressi del bar Bellone, un luogo frequentato da giovani che si fermano per fare colazione dopo la movida notturna. I sicari, giunti sul posto a bordo di una moto di grossa cilindrata e con il volto coperto da caschi, hanno aperto il fuoco senza lasciare scampo alle vittime. D’Anna è stato colpito da numerosi proiettili di una pistola calibro 9, morendo sul colpo, mentre Aragiusto è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Paolo, dove è attualmente sotto osservazione.

Il contesto criminale
Pasquale D’Anna, soprannominato “Oino”, era un personaggio ben noto nel panorama criminale di Napoli. Arrestato nel luglio 2022 durante un’operazione contro i clan di Pianura, era stato accusato di essere uno dei principali narcotrafficanti della zona. Nondimeno, la corte del Riesame ha rifiutato di rilevare l’aggravante legata alla mafia, affermando che la sua attività di spaccio non era vincolata a gruppi mafiosi organizzati. Questa decisione aveva portato alla concessione degli arresti domiciliari. La sua morte si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra i clan locali, in particolare tra i Carillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano, che si contendono il controllo del territorio.
Un futuro incerto per Pianura
La morte di D’Anna lascia un vuoto nel quartiere di Pianura, già teatro di scontri tra clan e una polveriera di tensioni criminali. Le forze dell’ordine stanno intensificando le indagini per chiarire le dinamiche dell’accaduto e risalire ai responsabili. La situazione è resa ancora più complessa dalla presenza di nuove leve di camorra che cercano di affermarsi mentre i vecchi boss sono in carcere. Questo scenario di instabilità rappresenta una sfida significativa per le autorità locali e nazionali, che devono affrontare una criminalità organizzata sempre più frammentata e imprevedibile.
In Campania, la cultura e le tradizioni sono profondamente radicate nella vita quotidiana. Un esempio emblematico è la festa di San Gennaro, patrono di Napoli, che ogni anno attira migliaia di fedeli e turisti. Durante questa celebrazione, la città si anima di eventi religiosi e culturali, offrendo un’occasione unica per scoprire l’autentica essenza della regione. Questa festa rappresenta un momento di unione e condivisione, in cui la comunità si riunisce per celebrare la propria identità e le proprie radici.
Un aspetto avanzato della cultura campana è la tradizione musicale, che spazia dalla canzone napoletana alla musica classica. Napoli è stata la culla di grandi compositori come Domenico Scarlatti e Giovanni Paisiello, e il Conservatorio di San Pietro a Majella continua a formare talenti di fama internazionale. La musica è un linguaggio universale che unisce le persone e offre una via di fuga dalle difficoltà quotidiane. Riflettere su come la cultura possa essere un mezzo di resistenza e rinascita è fondamentale per comprendere il ruolo che essa gioca nella società contemporanea.







