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- Il tour 'In Dimora' si svolge dal 22 febbraio al 30 marzo 2025, coinvolgendo residenze storiche normalmente chiuse al pubblico.
- Il viaggio inizia al Palazzo San Carlo a Santa Maria Capua Vetere, dedicato alla tradizione lirica partenopea.
- Palazzo Mustilli a Sant'Agata de' Goti celebra la viticoltura sannita con affreschi e le melodie di Tommaso Primo.
L’iniziativa “In Dimora” torna per la sua seconda edizione, offrendo un’opportunità unica di esplorare alcune delle più affascinanti dimore storiche della Campania. Dal 22 febbraio al 30 marzo 2025, i visitatori avranno la possibilità di immergersi in un viaggio tra storia, arte e musica, scoprendo residenze che solitamente rimangono chiuse al pubblico. Questo evento, promosso dalla Regione Campania e finanziato attraverso Scabec, si propone di valorizzare edifici di grande interesse storico, restituendoli simbolicamente alla comunità attraverso un’esperienza culturale a 360 gradi.
Le Dimore Protagoniste del Tour
L’itinerario prende avvio dal prestigioso Palazzo San Carlo a Santa Maria Capua Vetere, un’elegante residenza risalente al XVIII secolo che si pone come pioniera nella creazione della prima casa-museo interamente dedicata alla tradizione lirica partenopea. Gli ospiti hanno l’opportunità di immergersi in un significativo archivio dedicato all’heritage teatrale, mentre i canti evocativi provenienti da Ra di spina intensificheranno l’atmosfera suggestiva dell’esperienza proposta. Il percorso prosegue verso Palazzo Mustilli a Sant’Agata de’ Goti, dove splendidi affreschi raccontano storie legate alla rinomata viticoltura sannita in concomitanza con le melodie trasportanti dell’artista Tommaso Primo.
In seguito, Villa Wenner nel comune di Pellezzano assapora appieno le eleganti linee della propria architettura neoclassica insieme a un giardino botanico strepitosamente curato, posizionandosi quale palcoscenico ideale per esibizioni musicali firmate da Jovine. Le celebri tenute Casoli – Palazzo Iorio a Candida invece proporranno ai partecipanti una straordinaria esperienza enologica arricchita dal talentuoso canto di Greta Zuccoli. La conclusione del tour avverrà infine presso Palazzo Capece, a Caivano, dove Fede ‘n’ Marlen trascineranno gli ascoltatori in una fusione ritmica tra melodie contemporanee ispirate alla musica d’autore ed irresistibili armonie tipiche della canzone napoletana.

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Un’Esperienza Multisensoriale e Immersiva
Ogni evento di “In Dimora” è una proposta multisensoriale che coinvolge in escursioni guidate, spettacoli unici, e momenti di degustazione, offrendo ai partecipanti la possibilità di esplorare vivamente questi scenari.
La Rilevanza Culturale e Sociale dell’Iniziativa
“In Dimora” rappresenta non solo un’occasione per ammirare palazzi di pregio, ma anche per riscoprire il valore culturale e artistico di questi luoghi. Attraverso un format che unisce la scoperta del patrimonio storico con l’esperienza musicale, l’iniziativa si preannuncia come un appuntamento indispensabile per appassionati di storia, arte e tradizioni locali. Come sottolineato da Pantaleone Annunziata, amministratore unico di Scabec, questi eventi permettono di restituire simbolicamente alla comunità edifici che, pur essendo di proprietà privata, custodiscono un’eredità collettiva.
La Campania è una regione ricca di storia e tradizioni, e “In Dimora” ne è un esempio lampante. Partecipare a questi eventi significa immergersi in un mondo di bellezza e cultura, scoprendo le storie che si celano dietro le mura di queste dimore storiche. È un’opportunità per riflettere su come il passato possa influenzare il presente e su quanto sia importante preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale. Un aspetto curioso è rappresentato dalla tradizione vinicola nel Sannio, dove si è assistito a un’imponente rivitalizzazione della Falanghina grazie all’intraprendenza di personalità come Leonardo Mustilli. In passato, questo vitigno era per lo più utilizzato per fini distillatori; tuttavia, attualmente occupa una posizione predominante nella panoramica enologica campana. Riflettendo su tali racconti di riscoperta e rilancio emerge l’urgenza di riconoscere quanto sia fondamentale salvaguardare le eredità locali, nonché il loro potenziale nell’accrescere la nostra identità culturale.





