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- L'uso di 27 milioni di chili di latte di bufala reidratato minaccia la qualità della mozzarella campana.
- La concorrenza con il latte disidratato potrebbe ridurre i costi di produzione, mettendo in difficoltà i produttori locali di latte fresco.
- Dal 2021, si attende un parere del MASAF sull'uso del latte concentrato, con Coldiretti che chiede azioni urgenti.
Negli ultimi anni, la produzione di mozzarella di bufala ha visto una crescita significativa, diventando un elemento cruciale per l’economia della Campania. Tuttavia, questo settore vitale è minacciato dall’uso crescente di latte di bufala disidratato e congelato nella produzione di formaggi non DOP. Tale pratica pone a rischio l’integrità del prodotto finale e potrebbe perturbare ogni stadio della filiera produttiva, iniziando dal latte fresco e proseguendo con la mozzarella. Coldiretti Caserta, insieme alla federazione regionale Coldiretti Campania, ha lanciato un appello per vietare l’uso di questi prodotti, proteggendo così i produttori locali che da sempre garantiscono standard qualitativi elevati.
Il Problema del Latte Disidratato e Congelato
L’introduzione del latte di bufala reidratato e surgelato nella fabbricazione di mozzarella e prodotti lattiero-caseari non certificati DOP ha sollevato timori tra i produttori del territorio. Al momento, si stima un quantitativo di circa 27 milioni di chili di latte reidratato pronto per l’uso, cifra che mette in evidenza la portata della questione. Coldiretti denuncia che l’adozione di questi ingredienti potrebbe determinare un calo della qualità del prodotto finale e ridimensionare la competitività del latte fresco, impiegato per ottenere la vera mozzarella di bufala campana. Ciò potrebbe influenzare in modo poco favorevole la percezione dei consumatori sulla genuinità e sulle caratteristiche qualitative dei derivati caseari.

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Impatto Negativo per i Produttori Locali
I produttori di latte fresco, pilastri di elevati standard qualitativi, si trovano ora a combattere contro una concorrenza sleale. L’impiego di latte disidratato permette ai produttori non locali di ridurre notevolmente i costi di produzione e di offrire prezzi di mercato più competitivi. Coldiretti avverte che tale pratica possa compromettere non solo i produttori autoctoni, ma anche i consumatori, che potrebbero non essere adeguatamente informati circa le sostanziali differenze tra mozzarella e formaggi freschi e quelli ottenuti con il latte disidratato.
Un Appello alle Istituzioni e un Impegno per la Tradizione
Coldiretti Campania fa appello alle autorità competenti affinché si agisca con urgenza per regolamentare l’uso del latte reidratato e congelato nella produzione di mozzarella non DOP. Dal 2021, il Dipartimento di Qualità Agroalimentare attende ancora un parere dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MASAF) in merito alla detenzione e all’impiego del latte di bufala concentrato. Coldiretti sottolinea l’importanza di assicurare una scelta consapevole ai consumatori, orientata verso prodotti di alta qualità, realizzati adottando metodi di produzione tradizionali e sostenibili. Solo con un’azione immediata delle autorità, sarà possibile salvaguardare il futuro del settore lattiero-caseario campano, proteggendo al contempo la reputazione del latte di bufala fresco e dei formaggi che ne derivano.







