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- Chiusura delle indagini su 8 soggetti coinvolti, tra cui un colonnello dei carabinieri e un imprenditore.
- L'omicidio di Angelo Vassallo collegato a un traffico di droga nel porto di Acciaroli.
- Manovre di depistaggio includevano la falsificazione di prove e coinvolgimento di figure marginali come Bruno Humberto Damiani.
Questo caso ha scosso profondamente la comunità cilentana e l’intero Paese, portando alla ribalta questioni di giustizia e legalità. Le comunicazioni formali sulla conclusione delle indagini sono state inviate a otto soggetti, fra cui emergono il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. Questi individui sono accusati di omicidio, depistaggio e traffico di droga, sebbene nessuno di loro sia stato direttamente accusato di essere l’esecutore materiale del delitto.
Il contesto del delitto e le accuse
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, sembra che l’omicidio di Angelo Vassallo sia stato perpetrato per prevenire la sua denuncia su un intricato traffico narcotico, attinente al porto turistico situato ad Acciaroli nella frazione del comune di Pollica. Gli approfondimenti condotti dalle autorità hanno dimostrato chiaramente come il sindaco fosse sulla soglia della presentazione formale della sua denuncia riguardo a tali pratiche illegali. Ulteriormente, è emerso dalla Procura che Cagnazzo, insieme ad altri complici, avrebbe concepito manovre ingannevoli volte a deviare gli investigatori verso piste alternative – includendo anche improbabili motivazioni passionali. In aggiunta alle contestazioni già menzionate nei confronti degli accusati vi è anche quella inerente alla gestione colpevole del traffico stupefacente, con la partecipazione attiva di elementi associabili tanto alla camorra quanto all’Arma dei Carabinieri.
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Le dinamiche del depistaggio
L’Ufficio della Procura salernitana ha illustrato dieci punti cruciali riguardanti il coinvolgimento diretto di Cagnazzo nelle manovre tese a depistare le indagini. Una tra le strategie adottate è stata quella d’indirizzare le indagini su una figura marginale, quale è stato Bruno Humberto Damiani, piccolo pusher locale; altresì significativa risulta essere la falsificazione delle prove mediante accesso irregolare ai materiali audiovisivi raccolti dalle telecamere esterne. Inoltre, risulta fondamentale notare che Pierluca Cillo, legato a vita all’amministratore locale Vassallo , fu aggredito in conseguenza della divulgazione dei timori del sindaco circa il possibile coinvolgimento dello stesso Cagnazzo e ulteriori complici nella rete dello spaccio di droghe. Questi dettagli arricchiscono uno scenario intricato contrassegnato da collusioni omertose e da silenzi imbarazzanti che hanno ritardato in maniera notevole l’emersione della verità per più di quattordici anni.
Un passo verso la giustizia
La conclusione delle indagini segna una fase decisiva nel perseguimento della giustizia per Angelo Vassallo e i suoi familiari. Antonio Vassallo, il suo erede, ha manifestato l’auspicio che tutti gli individui coinvolti possano essere chiamati a rispondere delle loro azioni in sede giudiziaria. Dario Vassallo, fratello del defunto sindaco nonché presidente della Fondazione a lui dedicata, ha evidenziato come sia cruciale portare alla luce una verità sinora sepolta sotto strati di omertà e silenzio. L’attesa della comunità cilentana si fa palpabile in vista dell’apertura di un potenziale dibattimento processuale, il quale potrebbe finalmente svelare le identità dei colpevoli responsabili di un crimine che ha lasciato cicatrici indelebili nella memoria collettiva della regione.

La Campania è una regione ricca di storia e tradizioni, e il Cilento ne è un esempio emblematico. Riconosciuta per i suoi splendidi panorami naturali e il considerevole patrimonio culturale, la realtà cilentana si distingue anche come ambito in cui i membri della comunità manifestano fortemente i propri principi di giustizia e legalità. La vicenda esemplare di Angelo Vassallo rimane tuttora una preziosa lezione: affrontare l’illegalità non è cosa da poco; serve infatti una dose cospicua di coraggio insieme a una determinata volontà – virtù costantemente incarnate dal celebre sindaco pescatore.
Ampiamente parlando della Campania nel suo complesso, questo territorio abbonda in eventi culturalmente significativi e antiche tradizioni che testimoniano la propria ricca eredità. Le feste paesane alternate a quelle religiose forniscono istanti preziosi nei quali ritrovare l’autenticità dell’area – un’area in grado di continuare a splendere intensamente malgrado tutte le difficoltà affrontate nel tempo grazie alla propria bellezza senza pari e al vigore indomabile dei suoi abitanti. Meditando su tali narrazioni storico-culturali possiamo scoprire elementi d’ispirazione atti a facilitarci nella creazione di una società maggiormente giusta ed equa.







